Vincitori Mente Locale Young 2021

Premio miglior film Giuria Senior: Paesaggi al limite del Liceo artistico Marco di Polo Venezia.

Motivazione Giuria Senior: 

Grazie a un racconto che ci conduce delicatamente dentro la materia di un territorio immobilizzato nel tempo, attraversato dal vento e da passaggi di ombre che si muovono davanti alla macchina da presa e in soggettiva, errando in esplorazione di un luogo che riprende vita. Il lavoro sulle fonti ci permette a sua volta di esplorare il paesaggio animale fino al cuore della testimonianza centrale. Un racconto flebile e solido al tempo stesso, in cui le intuizioni del passato rimangono nella memoria come progetti di vita non vissuti.

 

 

Menzione speciale Giuria Senior: Il gigante addormentato del Liceo Artistico Statale della Villa Reale di Monza “Nanni Valentini”

Motivazione Giuria Senior

Per l’impatto visivo e la scelta del soggetto, che evidenzia conflitti e contraddizioni della nostra cultura ed economia, testimoniando inoltre di come cinematografia documentaria, street art e musica possano soparavvivere anche nelle maglie più strette della nostra realtà.

 

Premio Miglior Film Giuria Young Medie: Il gigante addormentato del Liceo Artistico Statale della Villa Reale di Monza “Nanni Valentini”
Premio Miglior Film Giuria Young Superiori: ADOVEST – ANDARE E RESTARE del Liceo Statale “Pascasino” di Marsala

Premio Social ContestGHINEKA GRIKA (DONNA GRIKA) dell’Istituto comprensivo di Martano con Carpignano e Serrano

Premio Giuria Senior alla Miglior Recensione Medie alla classe 2S dell’Istituto Omnicomprensivo Amandola (FM) per la recensione del film Cinema Roma dell’Istituto comprensivo statale n.1 e n.2 Sinnai (Ca);

 

Recensione: 

La scritta del Cinema Roma di Sinnai (Cagliari) si accende grazie all’interesse di un gruppo di preadolescenti che si appassionano del vecchio edificio del centro storico. La curiosità li spinge a cercare testimoni tra quanti lo frequentarono o vi lavorarono, scoprendo pian piano il legame che il “colosso” ha creato con ognuno di loro.

I ragazzi accompagnano assiduamente lo spettatore: essi riprendono con soggettive tecnicamente perfette e oggettive spesso volutamente mosse e/o sfocate, mostrano il lavoro che compiono e tutto quello che apprendono; centrale è il desiderio di confrontare il cinema del passato con l’esperienza odierna, riflettono su generi filmici,  su tecniche tramontate, strumenti in disuso fino a trovare un punto di contatto: il cinema è uno spazio ove incontrarsi e parlare, un posto sociale, per la gente di allora come per quella di oggi.

La musica sottolinea gli aspetti della convivialità con nostalgia, permettendo di coltivare la speranza di tornare presto a godere del cinema.

Il consiglio è di guardare il film lasciandosi trasportare dagli occhi stupiti dei ragazzi, liberare la mente per emozionarsi con la loro spontaneità e la meraviglia che essi trasmettono.

 

Premio Giuria Senior alla Miglior Recensione Superiori alla classe 3C LAM Liceo Artistico Audiovisivo MultimedialeI.I.S.S. “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle fonti (BA) per il film AdOvest – andare e restare del Liceo Statale “Pascasino” di Marsala;

Recensione:

Ogni luogo ha qualcosa in sé che lo rende unico. Luogo della memoria, ma anche non-luogo dell’io all’eterna ricerca di qualcosa. Tra schiumose onde e magici tramonti si intrecciano parole che si lasciano trasportare dai delicati soffi del vento, mentre le barche di Marsala si dematerializzano: le barche sono la metafora nella quale gli studenti dell’istituto superiore Pascasino si riconoscono, granelli di sale in un mare sconfinato.

Il viaggio è il simbolo-matrice di quest’opera, che si concretizza nell’immagine di una valigia abbandonata sul molo. Lasciare quel bagaglio in quel posto in cui si è cresciuti, per raggiungere una realtà sconosciuta, è lasciare qualcosa di sé forse nella speranza di tornare. Come le onde del mare. Un mare che, con sorprendenti inquadrature a piombo, si mostra separato in un est e in un ovest, in un nord ed un sud, da un percorso che raccorda i punti di partenza e di arrivo del racconto filmico. All’inizio è un viaggio personale, un cammino intimo verso le paure ma con la voglia di sfidare i propri limiti; alla fine è l’unirsi in un coro di passi per prepararsi al passaggio tra l’età dei sogni e quella della realtà, che solo affrontato insieme porterà ad una nuova era. Un’alba e un tramonto, una catarsi e un’enfasi, una realtà sospesa tra passato e futuro: andare o restare.

La scelta compositiva, semplice ma efficace, e l’interpretazione spontanea degli attori amatoriali donano sentimento e credibilità al prodotto. La colonna sonora lo rende scorrevole e suggestivo, permettendo allo spettatore di immergersi nella visione. Molto interessante sia la scelta dei campi lunghi che, anche grazie all’uso del drone, valorizzano le bellezze del territorio, sia i movimenti di camera con i vari raccordi, che seguono i personaggi dando allo spettatore l’impressione di entrare nella scena. Originale anche la tecnica narrativa, che gioca sull’alternanza tra le interviste in interno e le riprese dei luoghi in esterno. Il tutto sostenuto da un montaggio fluido che conferisce un ritmo piacevole e coinvolgente a tutto il prodotto. Ben curata anche la coerenza stilistica negli aspetti cromatici: il blu è la nota dominante, nelle sue varie sfumature, una sorta di filo conduttore che ritroviamo nei vestiti, nel cielo, ma soprattutto nel mare. Un mare da cui tutto inizia e tutto finisce, in cui ogni partenza è un eterno ritorno.

 

Menzione speciale Giuria Senior: alla recensione dell’associazione ArtRue e Sentoiers-Massarib a LA MIA CITTÀ della Scuola Media Statale “N. Zingarelli”, (Ba)

Recensione:

In realtà, noi non abbiamo mai viaggiato. Non siamo mai stati in Italia. Ma abbiamo viaggiato attraverso i film che il festival ‘Mente locale young’ ci ha proposto. Abbiamo viaggiato attraverso quel che i nostri occhi hanno visto e letto in questi film.

La mia città è quello che ci ha catturati di più, e ci ha portato a Bari, città di cui si propone di essere il ritratto.

Prima di tutto siamo stati catturati dal suono e dalla voce. Il suono precede l’immagine, e si sente il mare già dai titoli di testa. Il rumore del mare si mescola a una voce off dal timbro limpido come il cielo e come il chiaro di luna.

Bari, agli occhi dei giovani autori di questo film, è una città a loro cara, e tentano di mostrare ciò che la distingue. E’ questo il motivo per cui si vedono delle persone in contemplazione a ogni angolo.

La rappresentazione della vita quotidiana è resa in modo contemplativo. Questa contemplazione si sviluppa attraverso la varietà delle angolazioni di ripresa: a volte ad altezza dei personaggi, o a terra oppure aeree, che ci sollevano all’altezza degli edifici. Il movimento di macchina più ricorrente in questo film è il carrello, che a volte ci spinge nelle profondità della città e delle strade. La lentezza di questi carrelli è collegata alla contemplazione e alla fantasticheria. E a volte anche lo spostamento dei personaggi nel campo è intriso di questa lentezza contemplativa che conferisce al film una dimensione poetica. Ed è così che la poesia dell’immagine raggiunge quella del testo della voce off creando un’armonia tra il testo e l’immagine.

Ci sarebbe piaciuto sentire anche i rumori della città, che sono sostituiti dalla musica, ad eccezione del rumore del mare all’inizio: se i rumori della città fossero stati presenti, avremmo avuto un paesaggio sonoro accanto alla voce off che evoca i rumori della città in un dato momento, e si sarebbero aggiunti alla poesia delle immagini della città e del testo. I rumori ci avrebbero permesso anche di costruire un legame più forte con la città.

Infine, dopo aver visto questo film ci è venuta voglia di fare un film che racconti la nostra città, Tunisi.